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Interventi di gestione e ripristino di un’area umida di interesse internazionale. La Riserva Naturale Vincheto di Celarda (BL)

di Marialuisa Dal Cortivo

di Marialuisa Dal Cortivo

Corpo Forestale dello Stato. Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Belluno.

La riserva naturale del Vincheto alla confluenza del trio Caorame nel fiume Piave

La riserva naturale del Vincheto alla confluenza del trio Caorame nel fiume Piave

La Riserva Naturale Vincheto di Celarda è un’area protetta del Corpo Forestale dello Stato gestita dall’Ufficio Territoriale per la Biodiversità di Belluno. Si tratta di una Zona Umida di Interesse Internazionale individuata in base alla Convenzione di Ramsar, inclusa anche nella rete Natura 2000 come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS).

L’area protetta si sviluppa lungo le rive del fiume Piave, a valle della confluenza del Rio Caorame ed è, di conseguenza, strettamente caratterizzata dalla presenza dell’acqua come uno dei principali fattori abiotici che determinano gli habitat e la loro morfologia.

Prima di intervenire è stata predisposta una rete di piezometri distribuiti su tutta la superficie del sito. Sono state così osservate le oscillazioni della falda freatica, per ricavare indicazioni utili per la progettazione degli interventi da effettuare.

Tra il 2005 ed il 2008 sono stati eseguiti in zona quattro interventi di ripristino nell’ambito del progetto LIFE04/NAT/IT/000190.

La rinaturalizzazione d’un tratto rettilineo del Rio Caoramello ha comportato la creazione di un nuovo alveo ad anse e meandri. Ad opere concluse, è stato monitorato il progresso dei nuovi substrati inorganici per dieci settimane così da valutare l’efficacia del ripristino ambientale.

La rinaturalizzazione del Rio Cervi (un canale dismesso dall’attività di piscicoltura) ha reso le sue sponde più dolci ed ampie; in questo modo si è favorita la vegetazione ripariale, che ha una fondamentale funzione depurativa delle acque. È stata realizzata anche una piccola isola fluviale.

La creazione del Lago degli Olmi ha portato alla costituzione di una nuova zona umida alimentata da acque a scorrimento superficiale derivate dal Rio Caoramello. Ne è derivata una superficie lacustre di circa 8000 metri quadri, con isole alberate che preservano alcuni vecchi salici di pregio. Zone a profondità variabile rispondono alle esigenze di differenti specie vegetali ed animali, garantendo varietà di popolamento. Anche differenti pendenze delle rive garantiscono maggior varietà di condizioni ecologiche e quindi di specie presenti.

La rinaturalizzazione del Lago Verde dell’Isola, alimentato da acque di falda del Fiume Piave, ha comportato il recupero di una situazione di progressiva erosione della zona ghiaiosa e vegetata; il concomitante abbassamento della falda aveva portato alla sparizione pressoché totale dello specchio d’acqua ed alla colonizzazione da parte di vegetazione arbustiva e arborea. Il rimodellamento della riva ha permesso di aumentare la superficie bagnata con un minimo aumento del livello della falda, creando così una situazione ideale per molte specie, sia animali che vegetali quali giunchi e carici. In altre zone invece, tenendo conto della conformazione naturale del luogo, sono stati realizzati tratti ripari a pendenza maggiore che permettono alla fauna di ricavare zone di rifugio e siti di alimentazione tra le radici della vegetazione.

La descrizione delle operazioni attuate costituisce un concreta esemplificazione di buone pratiche d’intervento e gestione delle zone umide. L’accurata descrizione di obbiettivi e tecniche può quindi essere di preziosa ispirazione anche per la salvaguardia delle terre d’acqua di Primiero.

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